-Yi (intenzione) -Qi (energia vitale) -Li (forza movimento)


"Il concetto di «esercizio intenzionale» è estremamente importante: esso è diverso dal semplice esercizio meccanico, cioè dal ripetere tante volte – ma senza una partecipazione consapevole – lo stesso compito. La ripetizione meccanica presenta molti limiti: per esempio non elimina gli errori ma, anzi, li rafforza. Non si tratta solo di questo: l’intervento di un’intenzionalità consapevole permette la neuroplasticità cerebrale. In altre parole, l’intervento dell’attenzione durante l’esercizio rappresenta il fattore che favorisce il rimodellamento in senso migliorativo dei circuiti cerebrali.(Nota*)


Di solito, quando si raggiunge una certa padronanza in un compito, lo si automatizza. Cioè si tende a ripeterlo senza usare una consapevolezza profonda. In generale ciò è un vantaggio: se pensiamo all’esecuzione mentre la svolgiamo, possiamo interferire con la prestazione stessa. Per esempio, se un pugile cercasse una piena consapevolezza di ogni gesto, invece di basarsi su reazioni automatizzate, risulterebbe molto più lento e vulnerabile del suo avversario sul ring. Allo stesso modo, il ginnasta che non esegue in automatico il proprio esercizio evidenzia una perdita di coordinazione o di efficacia nel regolare le contrazioni muscolari. Tuttavia, secondo Ericsson, chi ha raggiunto la mastery, cioè chi ha raggiunto un alto livello di padronanza, tende a ritardare il momento dell’automatizzazione inserendo negli esercizi obiettivi sempre più sfidanti, che richiedono consapevolezza. Ciò permette di fornire al sistema nervoso più stimoli e più tempo per crescere in complessità. Alla fine l’esecuzione viene automatizzata, ma la padronanza del gesto risulterà di qualità incomparabilmente superiore. L’esercizio intenzionale di solito richiede un maestro, cioè una persona che sia già esperta del processo e che possa fornire obiettivi e feedback adeguati."



[tratto da "Tecniche di resistenza interiore:
Come sopravvivere alla crisi della nostra societá"

Pietro Trabucchi (lo trovi anche su Amazon Kindle SmartPhone)]


(Nota*)

Sembrerebbe perché la consapevolezza aumenta il rilascio di acetilcolina, si veda Alexandre A. Miasnikov, Jemmy C. Chen, and Norman M. Weinberge, Behavioral Memory Induced by Stimulation of the Nucleus Basalis: Effects of Contingency Reversal, in «Neurobiol Learn Mem.», 90, 1, 2008.


zhang san feng wudang shan 2009 www.taichichen.it

I 4 Maestri

Montegrimano, 1999
mArco, Yang Lin Sheng, Yang Tong, Liang Rong



Parma Stage del M°YLS - Febbraio 2006
(Link al sito ufficiale del mio maestro)


Mongolia Kung Fu interno Baotou Tai Chi xing yi ba gua yi quan

Il mio maestro di Bagua Zhang del 1999: Yang Tong, nell'Ago 2009 a Baotou - Mongolia interna - in occasione del matrimonio di Yang Meng: figlio del mio maestro YLS.


tai chi taiji pesaro

Yang Lu Chan riceve i segreti del Taichi da Chen Chang Xing


"In Gesù Cristo finito ed infinito s'incontrano. In lui l'umano e il divino sono congiunti. In lui il materiale e lo spirituale sono uno -così pure maschio e femmina, alto e basso cielo e terra, storico e transtorico, tempo ed eternità".

[227]".. la difficoltà del pensiero occidentale di ammettere che tra il monismo e il dualismo ci possa essere il non-dualinsmo (advaita). 'Il Padre è uguale al Figlio', dice la dottrina trinitaria, perchè tutto quello che il Padre è lo da al Figlio senza trattenere niente; ma il Figlio non è il Padre, altrimenti non sarebbe il Figlio e sparirebbe la Trinità immanente".

".. L'advaita o non dualità cui ci siamo riferiti non è una negazione dialettica della dualità nè un atto secondario dell'intelletto o forse meglio dello spirito umano, ma una visione diretta che trascende la razionalità (senza negarla) [e] 'vede' con immediatezza la relazionalità 'previa' a ogni dualità.

In questo senso si potrebbe denominare anche 'non unità'. La relazionalità costitutiva della realtà, o forse meglio la correlazionalità non rientra né nella unità né nella dualità. La negazione sia dell'una che dell'altra è soltanto un' 'esigenza' del pensiero umano quando irrompe dal silenzio primordiale da cui scaturisce."[Wu Chi - Tai Chi]

Raimon Panikkar [La Pienezza dell'Uomo pag.226]
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