Seminario di Autunno ASKT a Bologna


Classi interdisciplinari ASKT


a cura di mArco

26/27 Ottobre 2013

Così per dipingere un incontro veramente unico nel suo genere, vorrei per quanto possibile presentare a coloro che non vi hanno partecipato, il lavoro svolto egregiamente da Luigi Tassini e Milena Foglini che si sono sobbarcati l'onere organizzativo dell'evento con tutti gli annessi e connessi (consigli direttivi, tesseramenti, logistica ed infine pure di insegnamento).

Ha aperto le danze Antonello Casarella con la pratica dell'Yi Quan, un vero specialista che sa appagare anche i palati più fini e non eravamo in molti all'inizio, via via nel corso della giornata si sono aggiunti allievi e scuole provenienti da Roma a Milano fino Udine, con la presenza sarda, anche se residente in continente. Un livello davvero alto e lo spirito giusto di condivisione senza costi esorbitanti e senza la lotta dei galletti di turno per dominare il pollaio .. insomma una sinergia rara nelle arti marziali di qualunque tipo e la voglia di coltivare con umiltà il seme che il Maestro Yang Lin Sheng ha donato loro ormai quasi 18 anni fa. Insomma la scuola è diventata finalmente maggiorenne e se la cava ora egregiamente anche in completa autonomia.

Mancando ormai da un po' ho notato molte energie nuove ma perfettamente con gli occhi spalancati su questo complesso mondo YLS che arrivano dalle discipline più disparate ma che hanno nella danza, a mio avviso, uno dei cavalli di battaglia che ha fatto entrare, anche se solo da pochi anni, queste ragazze nel vivo della pratica degli stili interni.

La cosa molto interessante è che ciscuno ha sviluppato la propria pianta in una direzione personale e che all'interno della scuola non esiste solo quella di YLS ma quella con tante sfumature di colore diverse ramificate in tante direzioni diverse.

La principale differenza che risalta agli occhi del percorso fatto dalla scuola ASKT è che, ad esempio, ai seminari, ricordo in particolare il primo istruttori al Musokan, finiva sempre a mazzate facendo a botte con il galletto appunto di turno che ti doveva dare una gomitata in faccia mentre facevi tuishou e quando lo proiettavi a terra, alla terza che ti dava, e lo mettevi in immobilizzazione t'infilava un unghia nell'occhio alla quale entravi in chiave articolare per rompergli direttamente una spalla e ti fermavi solo perché si erano fermati tutti a guardarsi lo spettacolo ..

Tutto questo, grazie al cielo oggi fa parte di un passato oramai remoto, come le pratiche dopo alcool e "fumo" a Montegrimano fatti fino all'alba del giorno degli esami di 4° Duan, appesi nel parchetto a testa in giù come pipistrelli..

Forse sono tornato un po' troppo indietro negli anni, ma tutto questo per dirvi che quello che ho visto il mese scorso mi ha dato un senso di speranza per le arti marziali cinesi tradizionali (FIWuK a parte alle cui lusinghe continuo a consigliare di resistere) perché CONI e politica a parte, ci sono delle necessità fondamentali dell'Uomo che si possono esplorare e sviluppare pienamente con i 5 stili ("-Vero: Uno!") e che gli adolescenti devono coltivare come una fede in qualcosa che trascenda la pura materia visibile a tutti, ma proprio per questo fuorviante, che li porta appunto ad inseguire i medesimi stereotipi.

Lì ho visto invece la ricchezza e la bellezza della diversità ed ancora la voglia di mettersi in discussione ed in gioco in prima persona.


Un intervento più unico che raro, e chi se l'é perso che se lo faccia raccontare perché io la mia gola non la ripresto al carnefice.. , è stata l'esibizione del Maestro Domenico Londei, cultore pluritrentennale dello Judo ed appassionato della scuola YLS (ASKT) fin dal 2000 quando gliela presentai nel seminario che organizzai a Pesaro e che da allora non ha più abbandonato malgrado i suoi frenetici ritmi di lavoro.
Ebbene, da alcune tecniche in piedi di deashibarai o spazzate al calcagno con anticipo od arretrata in tigre laterale per intercettarlo prima che arrivi in appoggio a terra, si è passati al "lavoro" a terra, con le sue leve articolari, strangolamenti e soffocamenti (i primi, atti a bloccare il flusso sanguigno al cervello, i secondi le vie respiratorie tramite compressione della trachea) che mi hanno impedito di deglutire correttamente tutta la settimana dopo: come il primo giorno di un mal di gola virale insomma.

-Comunque era una cosa che secondo me andava fatta da 18 anni, visto il nostro comune background (intendo: di Domenico e mio che non avevamo mai avuto occasione di comunicare al gruppo) e l'importanza che queste tecniche hanno al fine di controllare l'avversario senza bisogno di ucciderlo .. Poi basta guardare la MMA e fare il conto di quanti incontri finiscono per KO in piedi e quanti a terra per capire il successo del Brazilian JuJitzu che tutto ha preso dallo Judo di Jogoro Kano appunto.

Pernottamento in palestra e convivialità condivise hanno fatto da cornice a due giorni pieni ed intensi ove la mole di ore praticate salvo rare eccezioni non si è sentita per niente.

Spero che le poche immagini che ho catturato durante le pratiche siano di vostro gradimento e che possiate continuare a crescere insieme anche quando non ci sarà più il Maestro Yang, in perfetta sintonia, collaborazione e sinergia come vi ho visto fare in questa splendida occasione.

-Un ringraziamento particolare al Maestro Mario Antoldi di Udine che mi ha insegnato finalmente come si fa una lezione di Tai Chi per principianti, senza decimare una classe, ma facendo entrare quei pochi concetti nelle teste dei neofiti che si accingono ad intraprendere l'arduo sentiero del Tao.


Dettaglio

Sequenza "hand bar" di Judo a terra a cura del Maestro Domenico Londei


Domenico Londei Judo Sminario ASKT Bologna
Domenico Londei Judo Sminario ASKT Bologna
Luigi Tassini ASKT Bologna

Priska Andrea Rosettani
tre modi diversi di ridere
Luigi Tassini GigiKe
Chi mai è riuscito a vivere nel presente e a goderne la bellezza? Siamo, io credo, perennemente da un'altra parte, desideriamo sempre qualcosa che è lontano, che è irraggiungibile e questo desiderio ci rende schizofrenici, esseri che vivono inconsapevolmente vite parallele. Siamo uno ma nel contempo due, tre, quattro esseri che tentano una convivenza e questo tentare spasmodico è quella che normalmente definiamo nevrosi. Ogni dimensione appare reale perché non esiste un confine tra reale ed irreale. E' il passaggio tra un confine e l'altro che a me interessa nel mio lavoro.


Barbara Ruzziconi
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