Il QIGONG ed il TAI CHI


Arti millenarie cinesi integrate per la coltivazione e lo sviluppo delle proprie energie vitali


Si stima che in Cina oltre 60 milioni di persone pratichino quotidianamente esercizi Qigong al fine di ristabilire armonia e salute all’interno del proprio corpo corpo recuperando negli anni elasticità e flessibilità fino alla creatività del fanciullo, anziché seguire il lento ed inesorabile deperimento psico-fisiologico.
Il Qigong si fonda in prima istanza sull’unione di tre aspetti:

  • Armonizzazione del corpo o “Tiao Shen”
  • Armonizzazione del respiro o “Tiao Xi”
  • Armonizzazione della mente/cuore o “Tiao Xin”

Il respiro del Qigong o Tu Na è caratterizzato nelle sue varie forme, dall’essere: Calmo, Continuo, Sottile, Soffice, Lento, Lungo, Profondo, Omogeneo, Uniforme e Leggero: quasi impercettibile dall’esterno. Il Termine Qi-Gong può essere tradotto come “maestria del Qi”(dell’ Energia Vitale) ove ‘Gong’ sta per un’abilità acquisita con un lavoro costante nel tempo fino appunto alla maestria, un talento che va necessariamente coltivato come tutti con: metodo, costanza e disciplina per portare nel tempo i suoi frutti che nel nostro caso sono rappresentati da benefici a livello del mantenimento della salute, della forza e creatività. -Il Qi è uno dei concetti più complessi ed onnipresenti nella cultura tradizionale cinese. I suoi flussi riguardano tanto lo scambio fra l’individuo e l’ambiente quanto quelli materiali, energetici e informativi all’interno del nostro stesso corpo. Molto sinteticamente: Lo Yuan Qi (Originario) è quello che noi occidentali associamo al patrimonio genetico e gli Orientali all’energia vitale ereditata dai genitori; lo Zong Qi quello tesorizzato mediante la respirazione (dunque le pratiche Qigong) e l’alimentazione (acqua e cibi sani non contaminati) infine lo Zhen Qi (Corretto) è la somma dei due precedenti e scorre attivato dall’intenzione nei meridiani sostenendo il primo (Yuan Qi) e quello tesorizzato nei vari Zhang (o forzieri) degli organi. -Qi è dunque un termine collettivo che indica tutti questi flussi nelle loro varie forme. Nella medicina tradizionale cinese esiste il concetto di equilibrio dinamico omeostatico: maggiore è la fluidità, rapidità, sincronia e cooperazione nel movimento del Qi, maggiore sarà l’equilibrio, la forza, la resistenza, la capacità di adattamento del soggetto all’ambiente. Il Qigong è una tecnica che permette di incrementare questo equilibrio dinamico partendo da un potenziamento ed armonizzazione dei “tre tesori”. Questi rappresentano il triplice aspetto della nostra unica e preziosissima vita e sono rispettivamente: Jing “essenza” (termine generale per tutti i fluidi vitali) Qi (in senso più specifico espressione del movimento e di tutte le trasformazioni psico-fisiologiche) e Shen (“Spirito” – termine generale per tutte le attività psico-cognitive, consce o inconsce, molari o molecolari). La tecnica Qigong usa tutto questo background culturale cinese ed è parte integrante della MTC (medicina tradizionale cinese) di conseguenza tutti gli organi e funzioni a loro associate, comprese quelle endocrine e dei sistemi simpatico e parasimpatico occidentali, trovano la loro collocazione ed integrazione in quella triplice armonizzazione da cui siamo partiti di: ‘corpo’ (Tiao Shen), ‘respiro’ (Tiao Xi) e ‘mente-cuore’ (Tiao Xin). nel Qigong esso ha raggiunto la massima specializzazione terapeutica, consentendo di lavorare con esercizi specifici su particolari patologie affrontandole in un’ottica olistica. Il Qigong è quindi particolarmente utile sia per il recupero di funzioni carenti (scopo terapeutico preventivo) sia per lo sviluppo di facoltà latenti (autoelevazione) enfatizzato nella millenaria arte del Tai Chi (“Sistema Supremo”) il quale permette, come il Tao stesso, questo movimento su tutti i livelli terreni fino al SE’. Le tecniche del Qigong terapeutico e la sua massima espressione dinamica nel Tai Chi, sono pratiche prive di controindicazioni adatte ed efficaci a tutte le età genere e condizioni.


Si ringrazia la sinologa Giulia Boschi per il suo testo adattato alla nostra pagina


"Autodifesa significa "combattimento". Bisogna capire che nel combattimento reale muoversi in modo violento non è utile quanto muoversi in modo leggero, che a sua volta non è utile come non muoversi affatto. La quiete  è il movimento costante, proprio come un volano appare statico quando gira molto veloce. Un movimento visibile non è altro che un riflesso della debolezza. Il movimento che risiede nella quiete e appare fermo in realtà è potente. Movimento e quiete sono interdipendenti, essendo l'uno la sorgente dell'altra. La loro applicazione magica dipende soprattutto dal controllo del sistema nervoso, dalla guida dell'intento, dalla contrazione e distensione di articolazioni e legamenti così come dal loro saldo sostegno, dall'azione e reazione dei movimenti rotatori e dall'uso della forza elastica prodotta respirando".
(Insomma è una vera e propria scienza...)


(da: Wang XuanJie, Dachengquan, Milano - Luni Editrice 2003, pp. 50-51)
Dal Cap. XLVII° del Tao Te Ching di Lao Tzu
" Pu ch'u hu    Chih t'ien hsia  / -Pu kuei yu    Chien t'ien tao  /
Ch'i ch'u mi yuan   Ch'i chih mi shao  / -Shih i sheng jen    Pu hsing erh chih "
(Traslitterazione del Prof. Leonardo Arena nelle sue lezioni tenute all'Università di Urbino)

" Senza uscire dalla porta puoi conoscere il mondo.  /  Senza guardar fuori dalla finestra puoi  vedere il cielo.  /  Più viaggi lontano meno conosci.  /  Quindi il saggio conosce senza viaggiare, comprende senza vedere, compie senza agire. "



Traduzione del `Tao Te Ching` a cura di Brian Browne Walker - Oscar Mondadori -
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