Mal di schiena>Che fare per il mal di schiena: i rimedi dello Yoga



Per quanto riguarda il problema di poter rendere tonici i muscoli addominali (senza farsi del male) non esistono esercizi miracolosi, meglio non farsi illusioni, inoltre è un po' come il serpente che si morde la coda. Infatti, risulta necessario tonificare gli addominali quando questi sono troppo deboli rispetto ai muscoli lombari, perchè l'eccessiva curvatura della colonna nella zona lombare provoca una moltitudine di malesseri. D'altro canto i dolori crescenti nella zona lombare provocati proprio dalla mancanza di tonicità impediscono ogni possibile tentativo di rafforzamento. Che fare?

Ci sono i consigli basilari, che certamente già conosci, usare buone reti e buoni materassi per dormire, sollevare pesi facendo forza sulle gambe e non sulla schiena, usare le sedie ergonomiche, quelle dove si poggiano anche le ginocchia, uso del cuscino lombare, etc.

Nello Yoga, innanzitutto si pone l'attenzione alla corretta postura. Non è importante il tipo di esercizio per rafforzare o tonificare l'addome, quanto come lo si esegue. Spesso facevo fare a lezione la posizione del cobra e molti si stupivano di essere riusciti a realizzarla, nonostante la forte lombalgia, senza dolori. Tale "apparente" miracolo era possibile grazie alla continua, insistente ripetizione a riportare l'attenzione sulla corretta postura. Ci esortava, il mio maestro di Yoga australiano, facendoci sdraiare a terra, con esercizi di rotazione della pelvi, per prendere coscienza della zona lombare: "rotate the pelvis under", "rotate the pelvis up". Durante le posture più "critiche" esortavo, specialmente le donne a ruotare il bacino in avanti, in pratica non fare il cosiddetto "culo a papera", che tanti uomini involuti trovano sexy, ma che è una vera disgrazia per la schiena!... E' necessario innanzitutto allentare le contratture dei muscoli lombari ipertesi, ciò si realizza prendendo consapevolezza della loro involontaria contrazione: contraendo e rilassando alternativamente tutti i muscoli , dai piedi alla testa. Ciò produrrà una discreta mobilità della zona che spesso, senza rendersene conto, risulta bloccata, rigida. E' necessario mantenere ogni volta che è possibile la postura eretta, con la colonna che segue una leggera curvatura naturale, va mantenuta anche quando si è seduti, alla guida, oppure quando si studia, si fa la fila alla posta o si sta fermi sull'autobus, testa alta, fiera, e mento leggermente arretrato. Ti assicuro che nello Yoga non c'è mai sforzo eccessivo, ma impegno costante e determinato. E' fondamentale quello che il mio maestro chiamava la presenza. Accade molto spesso che ci si distragga facendosi del male, in tal caso non colpevolizzarsi ma riportare l'attenzione e l'energia nella corretta direzione. Yogananda diceva che è più importante portare l'energia mentalmente (attraverso la volontà) al muscolo o all'organo che ne è carente, piuttosto che fare l'esercizio "perfetto" o con eccesso di sforzo. Ciò significa che anche i portatori di handicap possono migliorare il loro stato di salute generale pur non muovendosi affatto.

Una versione semplicistica ma efficace di alcune pratiche dello Yoga la si ritrova nella ginnastica posturale che è grandemente consigliata per questo tipo di problemi. Nulla di nuovo all'orizzonte, l'importante + che la volontà metta in moto le energie guaritrici attraverso la pratica.


a cura di Piero Catania Maestro di Yoga presso "il Paradiso di Gaia" - Celleno (VT)

sistema ileo psoas antagonista del muscolo retto addominale
“Una volta mi meravigliavo che il Buon Dio non desse gloria eguale in Cielo a tutti gli eletti ..
Allora Paolina mi disse di andare a cercare il grande “boccale di papà” e di metterlo vicino al mio piccolo ditale, poi di riempirli ambedue d’acqua, e mi chiese quale fosse più pieno.
Le dissi che erano pieni allo stesso modo e che era impossibile metterci più acqua di quanta ne potevano contenere.
La mia amata madrina allora mi fece capire che in cielo il buon Dio darà ai suoi eletti tanta gloria quanta ne potranno portare
e che così l’ultimo non avrà alcunché da invidiare al primo.”
(Questa a mio avviso risolverebbe una volta per tutte il passo controverso del Vangelo di Mt 20,1-16
circa la parabola degli operai nella vigna e dei loro uguali salari pur avendo lavorato per tempi e modalità diverse ..)

Storia di un’Anima – Teresa di Lisieux pag. 80-81
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