Kung Fu Wushu del Nord e Sud


Secondo la tradizione, i cinesi del Nord erano nomadi e cavalieri e preferivano combattere a distanza, mentre i cinesi del Sud erano piccoli e coltivatori e preferivano il combattimento ravvicinato. - Gli Stili del Nord sono caratterizzati generalmente da posizioni molto basse ed allungate, da movimenti e spostamenti ampi e lunghi, da una grande varietá di tecniche di gamba (anche volanti) e dall’applicazione di forza esplosiva, sciolta e fluida. Alcuni esempi: Shaolin Quan, Cha Quan, Mei Hua Quan, Tantui, Yanging Quan, Chuojiao, Taizu Chang Quan, Ying Zhao Quan, Baji Quan. - Gli Stili del Sud contengono una nutrita predominanza di colpi e parate di braccia, dove le tecniche di mano per sferrare i colpi adottano svariate posizioni (dall’artiglio dell’aquila o della tigre, all’uncino a becco di grú, ecc.); le posizioni sono piú raccolte rispetto a quelle degli Stili del Nord ed ogni movimento esprime grande vigore muscolare; l'uso della forza e` spesso brusco. Nelle scuole del Sud vi é una piú complessa struttura dei movimenti poiché, oltre alla varietá tecnica, vi sono numerosi tipi di applicazione della forza: esplosiva, elastica, pesante, prolungata, ecc. Alcuni esempi: Hongjia Quan (Hung Gar), Wuzu Quan, He Quan, Dishu Quanfa.



Bruce Lee

Esempio tipico di Kung Fu del Sud della Cina


Posizioni del wushu: Xie Pu

Kung Fu del Nord della Cina; posizione: Xie Pu


wushu acrobatico di spada

Esempio di Kung Fu del Nord della Cina

"In Gesù Cristo finito ed infinito s'incontrano. In lui l'umano e il divino sono congiunti. In lui il materiale e lo spirituale sono uno -così pure maschio e femmina, alto e basso cielo e terra, storico e transtorico, tempo ed eternità".

[227]".. la difficoltà del pensiero occidentale di ammettere che tra il monismo e il dualismo ci possa essere il non-dualinsmo (advaita). 'Il Padre è uguale al Figlio', dice la dottrina trinitaria, perchè tutto quello che il Padre è lo da al Figlio senza trattenere niente; ma il Figlio non è il Padre, altrimenti non sarebbe il Figlio e sparirebbe la Trinità immanente".

".. L'advaita o non dualità cui ci siamo riferiti non è una negazione dialettica della dualità nè un atto secondario dell'intelletto o forse meglio dello spirito umano, ma una visione diretta che trascende la razionalità (senza negarla) [e] 'vede' con immediatezza la relazionalità 'previa' a ogni dualità.

In questo senso si potrebbe denominare anche 'non unità'. La relazionalità costitutiva della realtà, o forse meglio la correlazionalità non rientra né nella unità né nella dualità. La negazione sia dell'una che dell'altra è soltanto un' 'esigenza' del pensiero umano quando irrompe dal silenzio primordiale da cui scaturisce."[Wu Chi - Tai Chi]

Raimon Panikkar [La Pienezza dell'Uomo pag.226]
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