Lo Shao Lin Quan è uno dei più importanti tra gli stili esponenti del Chang Quan (stili esterni di Kung-Fu). In generale Shao Lin Quan (boxe o pugno di Shao Lin) è un termine equivalente a Shao Lin Pai (stile Shao Lin) e designa un gruppo di stili di Kung-Fu a mani nude e con armi, praticati dai monaci del monastero di Shao Lin sul monte Haoshan. L’origine dello Shao Lin non è ancora chiara oggi: esistono moltissime ipotesi sulle sue radici, ma solo due sono annoverate tra le versioni più credibili.
La prima si trova nel volume “Da Mo Bu Shi Bu Shao Lin Quan Shi Zi” (traduz.: “E’ Da Mo il creatore dello Shao Lin Quan?”): vi si dice che molti militari e civili esperti di arti marziali si rifugiarono nel tempio di Shao Lin per via di una persecuzione politica. Le esperienze di tutti questi maestri riuniti andarono a formare il primo nucleo dello stile Shao Lin. In quel momento la società aveva bisogno dell’influenza della cultura buddista e il tempio di Shao Lin conobbe un periodo di stabilità e prosperità.
Un’altra ipotesi accreditata sostiene che, Quando Bodhidharma giunse al tempio di Shao Lin per insegnare la dottrina budista,si accorse che i monaci soffrivano le lunghe sedute di meditazione e la lettura dei sutra; iniziò così ad insegnare alcune tecniche di pugno e calcio per migliorare la salute fisica ed inframmezzare le lunghe ore di immobilità.
In realtà gli studiosi di storia delle arti marziali stanno tutt’ora tentando di stabilire la reale origine di Shao Lin, ma queste due ipotesi rimangono le uniche probabili.
Anni dopo Shao Lin entrò in conflitto d’interessi con il governo, che inviò delle truppe a distruggere il tempio: i capi del monastero mandarono i praticanti migliori a difendere il tempio. Questi monaci guerrieri riuscirono a cacciare gli avversari utilizzando le tecniche a mani nude e con armi.
Il tempio divenne famoso per l’abilità marziale dei suoi componenti.
Gli stili di Shao Lin sono ancora oggi in evoluzione. Le tecniche moderne mantengono comunque l’impronta del buddismo Zen: la mente concentrata sul movimento, attacchi rapidi e scontri duri, spostamenti lineari e forme spesso molto brevi, uno “Shen Fa” (armonia raffinata) che richiede grande controllo ed equilibrio, spostamenti agili e mantenimento di posizioni statiche.
Avanzare con posizioni basse e ritirate con posizioni alte.
In generale il movimento richiede l’armonia della parte superiore ed inferiore del corpo e dell’interno con l’esterno.
Molti sono gli stili che si riconducono all’alveo dello Shao Lin: Pao Quan, Ba Fa Quan, Tong Bei Quan, Tang Lang Quan, etc.




"I Veda e la Ghita hanno descritto l'Uno come né Essere né Nonessere, né immanente né trascendente ma entrambe le cose allo stesso tempo in modo unico. L'Ultimo é la sorgente e l'origine di tutto, eppure esso stesso non é contenuto o limitato da niente. Trascende ogni immanenza ed é immanente in ogni trascendenza. Manifesta se stesso in e attraverso il cosmo; ogni creatura riflette una porzione della sua gloria. Il mistero divino che dev'essere visto e contemplato, dischiude quell'unica ed incomparabile conoscenza che si ottiene penetrando la creazione. Per raggiungere quell'intuizione indivisa e quell'esistenza integrata che superano ogni comprensione é necessario il proprio occhio divino. La visione di questo occhio non può essere descritta: il vedente e il visto sono una cosa sola, poiché il conoscente ed il conosciuto sono diventati la "Luce della luce, oltre le tenebre", che tuttavia "dimora nel cuore di tutto"'

Sintesi intro R.Panikkar cap.Immanenza trascendente pag116 I Veda
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